Engdaget Legesse Untitled II
2016
Acrilico su tela
Misure: 100 x 90 cm
L’opera è esposta nella Galleria Mizar in occasione della mostra “Territori intrecciati.Al di là del mare“.
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Endgaget Legesse Amede (1971, Addis Ababa). Classe ’71, terminati gli studi in “Monumental Painting” all’Accademia di Belle Arti di Addis Abeba nel 1993, Endgaget Legesse inizia a farsi conoscere con mostre personali e collettive nella capitale etiope. Nel 1997 attira l’attenzione del gallerista tedesco Manfred Metz, che lo vuole con sé a Berlino e gli apre la strada ad una carriera internazionale fatta di residenze d’artista e inviti a mostre non solo in Germania, ma anche in Francia, Italia e negli Stati Uniti. Nel 2003 rientra nel programma di scambio dell’Accademia di Belle Arti di Berlino e capisce che il suo posto è nella capitale tedesca, mette su famiglia e trasferisce il suo studio d’artista in una caserma dei pompieri. Inizia a sperimentare diverse tecniche (olio, acrilico, tecniche miste, legno), una pratica artistica che dura da più di vent’anni. Spesso le sue opere sono polimateriche, coloratissime e sono istallazioni che rivelano la trama ed i giochi di materiali che chiamano l’osservatore a percepire ed interagire, sono molto lontani dall’essere superfici bidimensionali. Nel 2001 Endgaget è chiamato per la 49 esima edizione della Biennale di Venezia a rappresentare l’Etiopia.
“L’arte mi aiuta ad interrogarmi e a riflettere, ma soprattutto a trovare la mia prospettiva di vita, a metà tra sogno e realtà. L’Etiopia vera ed illusoria e il complesso cosmo che ruota attorno Berlino, i viaggi sono tutti parte della mia arte.
Collocandosi nel solco dell’Informale europeo, con una fortissima attenzione “africana” per il colore, Endgaget ci tiene a precisare: “Non inseguo le forme, non ritraggo, inseguo le emozioni e cerco di ricrearle sulla tela, trattando la materia, ricreando una atmosfera, in maniera inconscia”.